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da Mattia Travasoni » 25/11/2012, 0:22
Come in ogni altra stagione il CF è sempre molto avvincente, pertanto risulta diffcoltoso astenersi dall'andare a pesca. Quello che Andrea rileva è eticamente lodevole ma, in realtà, il combattimento invernale, come quello primaverile o estivo arreca danni qualto gli altri. Mi spiego. In estate, una carpa allamata lotta con tutte le sue forze relative alla stagione corrente, sul materassino salterà come una matta col rischio di procurarsi parecchi danni consumando moltissime energie.
In inverno, le carpe raggiungono uno stato di semi letargia dovuto alla loro natura di animali a sangue freddo, implicando un rallentamento delle funzioni vitali e in parallelo, una carpa potrebbe resistere maggiormente all'esterno nel periodo invernale, senza registrare danni permanenti.
Il rallentamento delle funzioni vitali non è da confondere con uno stato di debolezza o patologia, ma rientra nel loro status fisiologico, quindi è errato considerarlo come organismo "più debole" bensì soltanto più rallentato, e per rallentato intendo la maggiore latenza delle funzioni vitali.
Prima di raggiungere tale circostanza, la carpa si nutre per immagazzinare cibo che diventerà la sua scorta "vitale" per trascorrere l'inverno stivandolo principalmente come massa lipidica dalla quale trarre progressivamente energia tramite un partocolare processo. Purtroppo molti di noi compiono errati paragoni verso animali a sangue caldo tanto che il sistema di sfruttamento delle "energie" nel periodo invernale è assolutamente diverso. Infatti, gli animali a sangue caldo immagazzinano alimenti trasformandoli in strati adiposi e sfruttandoli in inverno per mantenere una certa temperatura corporea, nei pesci invece, l'incremento di peso prima dell'inverno non è assolutamente paragonabile a quello di un mammifero selvatico risultando di molto inferiore.
Con questo volevo solo definire che se una carpa abbocca, è perchè si trova in una circostanza fisiologica che la rende atta ad alimentarsi e svolgere le sue attività altrimenti starebbe ferma sul fondale, magari piantata nella melma.
Sinceramente trovo molto più debilitato e vulnerabile un pesce nel periodo successivo alla frega che in inverno, spesso magro e pieno di ferite, corcostanza in cui condivido la reale possibilità di arrecare danni che potrebbero aggravare quelli che già si è procurato.
Purtroppo se non volessimo più far "male" alle carpe allora non dovremmo più andare a pesca...
...ma per molti di noi è impossibile!
Sono certo che seguendo un minimo di regole del C&R possiamo rapportarci in modo davvero poco invasivo verso le carpe in ogni stagione (tranne la frega), ne ricordo alcune:
No orologi e bracciali durante le foto,
Evitare il più possibile le sacche (mai per gli amur)
Utilizzo di materassini idonei
Guadini dalla rete adatta
No l'uso di stracci... nemmeno se bagnati
Disinfettante
Rimozione di parassiti occasionalmente ritrovati (soprattutto nel periodo invernale è facile trovare snaguisughe.... rimuoverle SEMPRE!)
Ridurre i tempi di esposizione all'aria
Mantenere il pesce sempre bagnato (principalmente all'interno degli opercoli branchiali)
MAI fare le foto in piedi se non in acqua
Evitare foto con più di due carpe contemporaneramente...
Proteggere il pesce, sempre e comunque: una sbucciatura per noi potrebbe essere la morte per lei...
Non esporlo al sole per troppo tempo
non toccarlo con le mani asciutte
Limitare il contatto con i vestiti..,. con le più grosse è difficile...
Forse ne ho dimenticata qualcuna poiche rientra tra le mie metodiche talmente naturali che ormai le svolgo senza farci più caso...
Ciao
Mattia Travasoni