A Castellaro, finalmente
Inviato: 11/04/2011, 22:23
Sì, finalmente.... era un anno che volevo venirci, poi un cambio di programma all'Oglio e la compiacenza di quatto hanno creato l'occasione propizia.
L'itinerario è già stato descritto a sufficienza qui
viewtopic.php?f=106&t=2268
abbiamo pescato all'inizio della lunga insenatura che si stende verso sud. In questa zona il lago è quanto di più “naturale” si possa desiderare; foresta umida, alberi caduti, ninfee, canneti.... uno spettacolo.
Davanti a noi, a 25 metri di distanza, una coroncina di giovani ninfee ne faceva presagire altre, non ancora spuntate. Sopra di noi, grandi alberi ombrosi, provvidenziali data la giornata
Acqua rossastra e torbida... difficile capire su che fondo si sta pescando senza disporre di una barca. Un metro di fondo, forse due. Un ragazzo che ogni tanto viene a carpfishing ci conferma che siamo nel posto giusto e ci raccomanda di usare terminali lunghi e pop-up, anche “totali”. Lanciamo morbido per non finire sulle piante dall'altra parte, davanti ed anche dietro le ninfee.
La mattina, intanto che aspettavo quatto, avevo messo il pod più a sinistra, verso il canneto; alle 11 mentre stavo facendo terminali, una partenza a razzo... mi lancio verso il pod, a 10 metri di distanza, perdo una scarpa, c'è e pare anche bella, invece si incaglia, porc... ma no, si è liberata, poi di colpo più nulla, si è slamata... nel recuperare l'amo si impiglia in qualcosa, tiro alla fune e recupero tutto, ma l'amo si è aperto.
Quatto arriva alle 2 e mezza, si parlotta su dove mettere definitivamente i pod e si sceglie di allineare gli inneschi lungo la riva di fronte, davvero promettente. Pasturatina con una decina di boilies per canna, poi ci si rilassa... aspettiamo a montare le tende per non uscire dall'ombra degli alberi, al sole fa un caldo notevole.
Il vento cade ed una luce calda invade il lago; c'è silenzio, ed una grande pace. Passano altri ragazzi e ci dicono che anche l'affondante va bene.... montiamo le tende e prima del buio ci decidiamo per un cambio, ma... sorpresa! Metà degli inneschi spariti, rosicchiati dai gamberi! Nicola me ne indica uno nel sottoriva, sarà stato 15 centimetri.... io mi affanno a preprarare del mesh, mentre lui opta per una scelta di boilies più dure al gusto fragola.
Riusciamo a malapena a vedere dove va a finire l'ultimo lancio; poi, i vecchi cari riti di ogni carpista, preparare la cena, aprire una bottiglia, stendersi su una sedia e godersi la sera chiacchierando del più e del meno... col buio è arrivato il fresco, la temperatura ora è calata di una decina di gradi. Poi, a nanna.
Dormo bene, mi sveglio solo una volta e mi assale il rammarico per il pesce perso, e per quelli tanto attesi che non arrivano. Ma nno sarà un dramma se cappottiamo, è solo la prima volta qui... E' già spuntato il sole dietro le colline quando avverto del movimento, ed attraverso la zanzariera della tenda vedo un filo che esce dall'acqua teso. Il richiamo strozzato di Nicola non si fa attendere... eccola, finalmente! Presa in una piccola rientranza dietro le ninfee dopo una partenza potente, 8 chili di splendida regina dalle pinne rosse
Di nuovo quella sensazione beata del lavoro ben fatto, del pesce preso perchè cercato e voluto... quasi abbraccio il mio compagno di pesca. Dalle mie parti non succede niente, intanto. Facciamo un caffè e poco dopo arriva uno dei contadini, tenutari del gran vigneto che sta alle nostre spalle. Ci spiega che la torbiera è già entrata a far parte del Parco (quale? Il Mincio è ad almeno 10 chilometri da qui), che questo significa varie limitazioni ma solo fra qualche mese compariranno i cartelli... vedremo nelle prossime settimane di chiarire la cosa, comunque per ora non stiamo facendo nulla di irregolare.
Alle 11 di nuovo un beep deciso alla mia centralina. Corro e vedo che la mangiata era in calata, ferro.... non c'è nulla, nemmeno il piombo! Sono interdetto.... poi quatto mi aiuta a capire. La mangiata non era in calata; avevo il runner piuttosto duro e la partenza è stata secca e violenta, ma il filo era probabilmente danneggiato dalla tirata del giorno prima e si è rotto per trazione quando la carpa è partita. Uno 0,40.... medita Ritchie, medita.
Ora la giornata è davvero finita, passiamo l'ultima mezz'ora facendo le solite pulizie; il posto non è sporco ma gratta gratta qualcosa viene sempre fuori
Nicola mi precede e dice “non ho voglia di tirar su”.... Certo, vorremmo restare. Anche ora che il caldo sta tornando e si sta di nuovo alzando il vento, vorremmo restare immersi in questo luogo pieno di verde, la pace verde. Emozioni fresche, ce le siamo già raccontate ma lo faremmo ancora e ancora.... torneremo.
L'itinerario è già stato descritto a sufficienza qui
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abbiamo pescato all'inizio della lunga insenatura che si stende verso sud. In questa zona il lago è quanto di più “naturale” si possa desiderare; foresta umida, alberi caduti, ninfee, canneti.... uno spettacolo.
Davanti a noi, a 25 metri di distanza, una coroncina di giovani ninfee ne faceva presagire altre, non ancora spuntate. Sopra di noi, grandi alberi ombrosi, provvidenziali data la giornata
Acqua rossastra e torbida... difficile capire su che fondo si sta pescando senza disporre di una barca. Un metro di fondo, forse due. Un ragazzo che ogni tanto viene a carpfishing ci conferma che siamo nel posto giusto e ci raccomanda di usare terminali lunghi e pop-up, anche “totali”. Lanciamo morbido per non finire sulle piante dall'altra parte, davanti ed anche dietro le ninfee.
La mattina, intanto che aspettavo quatto, avevo messo il pod più a sinistra, verso il canneto; alle 11 mentre stavo facendo terminali, una partenza a razzo... mi lancio verso il pod, a 10 metri di distanza, perdo una scarpa, c'è e pare anche bella, invece si incaglia, porc... ma no, si è liberata, poi di colpo più nulla, si è slamata... nel recuperare l'amo si impiglia in qualcosa, tiro alla fune e recupero tutto, ma l'amo si è aperto.
Quatto arriva alle 2 e mezza, si parlotta su dove mettere definitivamente i pod e si sceglie di allineare gli inneschi lungo la riva di fronte, davvero promettente. Pasturatina con una decina di boilies per canna, poi ci si rilassa... aspettiamo a montare le tende per non uscire dall'ombra degli alberi, al sole fa un caldo notevole.
Il vento cade ed una luce calda invade il lago; c'è silenzio, ed una grande pace. Passano altri ragazzi e ci dicono che anche l'affondante va bene.... montiamo le tende e prima del buio ci decidiamo per un cambio, ma... sorpresa! Metà degli inneschi spariti, rosicchiati dai gamberi! Nicola me ne indica uno nel sottoriva, sarà stato 15 centimetri.... io mi affanno a preprarare del mesh, mentre lui opta per una scelta di boilies più dure al gusto fragola.
Riusciamo a malapena a vedere dove va a finire l'ultimo lancio; poi, i vecchi cari riti di ogni carpista, preparare la cena, aprire una bottiglia, stendersi su una sedia e godersi la sera chiacchierando del più e del meno... col buio è arrivato il fresco, la temperatura ora è calata di una decina di gradi. Poi, a nanna.
Dormo bene, mi sveglio solo una volta e mi assale il rammarico per il pesce perso, e per quelli tanto attesi che non arrivano. Ma nno sarà un dramma se cappottiamo, è solo la prima volta qui... E' già spuntato il sole dietro le colline quando avverto del movimento, ed attraverso la zanzariera della tenda vedo un filo che esce dall'acqua teso. Il richiamo strozzato di Nicola non si fa attendere... eccola, finalmente! Presa in una piccola rientranza dietro le ninfee dopo una partenza potente, 8 chili di splendida regina dalle pinne rosse
Di nuovo quella sensazione beata del lavoro ben fatto, del pesce preso perchè cercato e voluto... quasi abbraccio il mio compagno di pesca. Dalle mie parti non succede niente, intanto. Facciamo un caffè e poco dopo arriva uno dei contadini, tenutari del gran vigneto che sta alle nostre spalle. Ci spiega che la torbiera è già entrata a far parte del Parco (quale? Il Mincio è ad almeno 10 chilometri da qui), che questo significa varie limitazioni ma solo fra qualche mese compariranno i cartelli... vedremo nelle prossime settimane di chiarire la cosa, comunque per ora non stiamo facendo nulla di irregolare.
Alle 11 di nuovo un beep deciso alla mia centralina. Corro e vedo che la mangiata era in calata, ferro.... non c'è nulla, nemmeno il piombo! Sono interdetto.... poi quatto mi aiuta a capire. La mangiata non era in calata; avevo il runner piuttosto duro e la partenza è stata secca e violenta, ma il filo era probabilmente danneggiato dalla tirata del giorno prima e si è rotto per trazione quando la carpa è partita. Uno 0,40.... medita Ritchie, medita.
Ora la giornata è davvero finita, passiamo l'ultima mezz'ora facendo le solite pulizie; il posto non è sporco ma gratta gratta qualcosa viene sempre fuori
Nicola mi precede e dice “non ho voglia di tirar su”.... Certo, vorremmo restare. Anche ora che il caldo sta tornando e si sta di nuovo alzando il vento, vorremmo restare immersi in questo luogo pieno di verde, la pace verde. Emozioni fresche, ce le siamo già raccontate ma lo faremmo ancora e ancora.... torneremo.